LE ATTIVITÀ ASSISTITI CON GLI ANIMALI (AAA)

Avevamo anticipato nel precedente articolo che avremo trattato in modo distinto e specifico le tre categorie che costituiscono quelli che vengono definiti Interventi Assistiti con gli Animali (IAA). Riteniamo importante diffondere una corretta cultura di questa tipologia di interventi ed offrire una chiave di lettura che possa favorire lo sviluppo di un pensiero critico utile ad orientarsi all’interno di un settore che abbraccia tanto l’ambito clinico quanto quello educativo e ludico – ricreativo.

Gli IAA individuano tre ambiti di intervento: le attività (AAA), l’educazione (EAA) e la terapia (TAA). Ciascun intervento si caratterizza per il coinvolgimento di animali quali cani, cavalli, asini e altri animali domestici. Questo articolo vuole focalizzare l’attenzione sulle Attività Assistite con gli Animali (AAA) che nelle Linee Guida Nazionali sugli IAA vengono definite come “intervento con finalità di tipo ludico-ricreativo e di socializzazione attraverso il quale si promuove il miglioramento della qualità della vita e la corretta interazione uomo-animale. Non rientrano nelle AAA le attività sportivo-agonistiche con animali” (Linee Guida Nazionali sugli IAA, p. 19).

Le AAA si rivolgono alla persona nell’interno ciclo di vita. I destinatari sono pertanto bambini, adulti ed anziani con o senza disabilità o disagio, all’interno di contesti di vario tipo quali asili, scuole, strutture residenziali per anziani, unità operative sanitarie, centri diurni per adulti con disabilità, etc.

Sono interventi che hanno come obiettivo generale il miglioramento della qualità della vita delle persone attraverso la relazione interspecifica con l’animale e quella intraspecifica tra la persona e i professionisti che costituiscono l’equipe multidisciplinare. Avendo un carattere generale gli obiettivi non rientrano nell’ambito terapeutico, riabilitativo e/o educativo e per definizione sono delle attività.

E’ necessario avere chiara questa distinzione perché nella pratica la maggior parte delle AAA vengono comunque rivolte, fatta eccezione per quelle in ambito scolastico per esempio, a persone che vivono una condizione di isolamento e/o emarginazione e la cui condizione di vita non consente l’adeguato rispetto della dignità.

Si pensi per esempio a pazienti ospedalizzati, essi interagiscono quotidianamente con medici, infermieri e quanti operano all’interno della struttura, tuttavia sono limitate nel senso che non possono interagire con chi vogliono, quando vogliono e come vogliono. Le visite, in alcune strutture, hanno un durata limitata e in alcuni casi vi è un limite anche nel numero dei visitatori. Queste regole se da un lato sono utili a garantire il rispetto di tutti i degenti di un’unità operativa e a mantenere dei livelli di igiene adeguati, dall’altro lato limitano i contatti esponendo i pazienti ad una condizione di chiusura ed isolamento.

Chiusura relazionale, affettiva ed emotiva sono condizioni che spesso caratterizzano anche la disabilità ed il disagio mentale a causa di ancora forti pregiudizi e conseguente emarginazione.

Questi sono solo due esempi all’interno dei quali le AAA possono facilitare e favorire l’incontro con l’Altro e aprire alla relazione. In questi contesti di disagio silente e difficile da esprimere, in cui la relazione fra esseri umani può risultare problematica e a volte stridente, la mediazione dell’animale risulta quanto mai efficace e quindi utile.

Le Attività Assistite con gli Animali all’interno delle unità operative hospice sono esempio di come questo tipo di interventi sia estremamente versatile. Nonostante questo contesto sanitario sia estremamente particolare e delicato, all’interno di queste unità spesso non possiamo parlare di interventi terapeutici e/o riabilitativi ma di attività (AAA). Sono unità operative che accolgono il termine della vita biologica delle persone e la degenza media è ridotta, è quindi impossibile porre degli obiettivi che sono invece prerequisito indispensabile per poter parlare di interventi terapeutici.

La relazione con gli animali permette il riappropriarsi di una dimensione ludica e giocosa, di un fare insieme senza giudizio, in cui ciascuno è libero di esprimersi in modo autentico. Sebbene le AAA abbiano una finalità ludico e ricreativa, devono comunque essere pianificate, è necessaria quindi la stesura di un progetto che individui destinatari, obiettivo generale, modalità attuative e di valutazione, attività previste e professionisti coinvolti. Il progetto viene identificato in base ad un’attenta valutazione del contesto, ciò è indispensabile per individuare la metodologia attuativa più idonea.

Riprendendo quindi la definizione delle Linee Guida “Nelle AAA la relazione con l’animale costituisce fonte di conoscenza, di stimoli sensoriali ed emozionali; tali attività sono rivolte al singolo individuo o ad un gruppo di individui e promuovono nella comunità il valore dell’interazione uomo-animale al fine del reciproco benessere”.

In questo senso, quindi, non si parla di un semplice passatempo. Le AAA per quanto ludiche e ricreative non sono giochi e possono trovare impiego, come si è visto, in contesti molto complessi e di difficile gestione.

E’ quindi indispensabile che l’intera equipe coinvolta, costituita dalla parte umana e animale, presenti adeguati livelli di preparazione in termini di conoscenze, abilità e competenze. E’ obbligo etico e morale che i professionisti coinvolti, mantengano la propria preparazione e quella degli animali coinvolti, costantemente aggiornata affinché la proposta di intervento sia efficace, appropriata e coerente al contesto e a misura delle persone a cui viene rivolta.

Inoltre al termine dell’Attività è opportuno e necessario stilare una valutazione dell’intervento e stilare una relazione. Questa parte documentale, che spesso viene ignorata e vissuta come faticosa e noiosa, in realtà permette di monitorare gli interventi e quindi modificare, implementare e migliorare quelli successivi, sempre in un’ottica di gold standard.

Riteniamo importante, specialmente in questa fase storica, in cui si sta definendo in modo sempre più preciso la realtà degli Interventi Assistiti con gli Animali la proposta di livelli qualitativi adeguati se non addirittura di eccellenza.

Operare con serietà in questo ambito permette di dare dignità e legittimare interventi che spesso si basano sull’improvvisazione e su una falsa credenza, piuttosto diffusa, che quello che è veramente importante e che fa la differenza sia la sola presenza dell’animale.

Gli Interventi Assistiti con gli Animali, in tutte le loro forme, si discostano molto da ciò, richiedono infatti rigore metodologico teorico e pratico per il fatto che rientrano a pieno titolo all’interno di relazioni di aiuto ove lo scambio relazionale inter e intraspecifico è fulcro e catalizzatore del cambiamento, in qualsiasi forma esso sia.

La compassione e l’empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono. (Charles Darwin)

Dott.ssa Valentina Notari – psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico specializzata in Riabilitazione Equestre e Interventi Assistiti con gli Animali
Dott.ssa Fiorenza Scagnetto – Presidente e Responsabile del centro di Riabilitazione Equestre e Interventi Assistiti con gli Animali “La Terra di Hope” (www.laterradihope.it)